Espone dal 4 ottobre al 4 dicembre presso Hotel Jolly Ligure. Il pittore rignanese Andrea Ruscitto all’assalto di Torino per conquistare un posto di riguardo nel panorama artistico nazionale
di Angelo Del Vecchio
Nonostante l’età giovane, Andrea Ruscitto (classe 1976) nativo di Rignano Garganico, è un artista ormai maturo e pronto ad occupare un posto importante nel panorama dell’arte figurativa italiana.
Lo è in termini di originalità e di innovazione sia sul piano tecnico che su quello puramente espressivo. Lo è sui contenuti a carattere psicologico. Infatti, i temi preferiti nelle sue tele e creazioni varie hanno quasi sempre come soggetto l’uomo, con i suoi stati d’animo, le sue passioni, i suoi inconsci desideri, che si esprimono in un astrattismo surreale di sapore ed origine americana (leggi: “arte povera”), difficili da interpretarsi, ma significativi nelle forme accentuate dai colori forti e sfuggenti, che infondono negli spettatori una certa voglia di pace e di liberazione da ancestrali paure. Insomma, si è di fronte al “bello”, questa volta, interpretato e visto non con i sensi corporei ma come bontà dell’anima. Insomma, in esse c’è tutto l’autore, il suo animo gentile, la sua voglia di amare e di concepire le cose con amore. In tal senso anche i luoghi e l’ambiente assumono, come accennato, forme surreali e di contorno. Da qui la sua maestria nella decorazione, che serve a suo dire ad abbellire e ad ingentilire il soggetto – oggetto ( l’uomo e le sue cose), rendendolo sempre attraente ed amabile. Andrea è un artista nato. Rivela la sua predisposizione verso le arti figurative sin da piccolo, alle scuole Elementari del paese, facendosi notare per la perfezione dei disegni di cose ed animali; alle Medie, per i suoi significativi “quadretti” a pastello su carta e tavolozze. Questa prima esperienza positiva lo spinge ad iscriversi e a frequentare il Liceo Scientifico “E. Fermi” di San Marco in Lamis (Attualmente Istituto d’Istruzione Superiore “P. Giannone”), dove approfondisce i segreti del mestiere, tuffandosi con passione nello studio della storia dell’arte. Qui abbozza le sue prime tele ad acrilico, ma anche se definite belle dai compagni e dagli insegnanti, non espone. La sua produzione artistica si incrementa negli anni successivi al diploma, alternando l’attività figurativa con il lavoro di decoratore di ambienti domestici e non, a cui è costretto ricorrere per vivere e sostenere la sua famiglia: è ormai felice sposo da alcuni anni. E’ questo il periodo durante il quale crea una serie di perfetti ed irripetibili capolavori.. Come per esempio in quel di Roma, dove si è distinto, donando ad alcuni palazzi bene tutta la sua freschezza artistica ed abilità tecnica, in termini decorativi e di realizzazioni di opere originalissime. Ritornato in sede, non tralascia nulla. Ispirato dalla bellezza dei luoghi e dai suoi profondi sentimenti, continua a produrre, attorniato, questa volta, da una miriade di estimatori, che si recano volentieri al suo laboratorio, per ammirare ed apprezzare le sue creazioni. Una cinquantina in tutto e tutte realizzate con materiale povero e con l’uso esperto della tecnica acrilica. Finalmente ora è disponibile a concedersi il meritato successo. Infatti, è stato invitato a partecipare ad un’importante mostra collettiva dall’emblematico e significativo tema – titolo “Rumori e Silenzi dell’anima”, che avrà luogo dal 4 ottobre al 4 dicembre presso l’Hotel Jolly Ligure di Torino. I suoi quadri sono stati selezionati e recensiti dalla curatrice dell’iniziativa, Sabrina Falzone (www.sabrinafalzone.info), critico e storico dell’arte di fama internazionale. Ecco che ha scritto sull’arte di Ruscitto: “Tra intensi rumori e ininterrotti silenzi dell’anima, la ricerca pittorica di Andrea Ruscitto ripercorre le vie dell’informale materico, non senza influenze americane. Con un approccio ottico che ricorda lontanamente quello scaturito dall’action paiting, seguendo il flusso dell’immaginazione, l’artista realizza nuove composizioni materiche mediante l’impiego dell’acrilico e di altri materiali eterogenei. La tela diviene il luogo della libera espressione personale nonché della liberazione estetica dell’arte. Nella serie “Xanax” i singoli elementi perdono la loro funzione oggettuale originaria e si trasformano in simboli d’arte, dal valore emblematico. Nella produzione artistica di Ruscitto è presente, inoltre, una forte dicotomia tra materia e forma che riapre lo storico dibattito europeo sulla polarità di queste due dimensioni, ma la solidità dei rumori plastici dell’autore si placa nella liquidità del silenzio formale…”.
Fonte Garganopress.net